Duel – Propaganda
The first cut won’t hurt at all
The second only makes you wonder.
The third will have you on your knees
You start bleeding I start screaming
— Dormi con me stanotte… — chiese Davide supplichevole, ma al suo rabbuiarsi aveva aggiunto subito: — Solo dormire. Non ti toccherò con un dito, lo giuro — la stava guardando come un cucciolo supplichevole. Di lui si fidava. E poi, una strana sensazione la aggredì: in fondo voleva che tra di loro accadesse quello che invece rifiutava persino ammettere.
Distesi sul letto, semi vestiti, si stavano ora guardando emozionati e turbati. Davide non osava. Aveva paura a sfiorarla in una carezza timida, quasi quel tocco potesse bruciargli di passione dentro. Si avvicinò lentamente, solo per tentare un bacio fraterno sulla fronte di lei, ma in quell’attimo Stefania alzò lo sguardo verso gli occhi di lui e le loro labbra si incontrarono. Non riuscirono più a straccarsi. Si baciarono lentamente, teneramente, quasi due bambini che giocano a un gioco proibito e più grande di loro, ma con perizia e curiosità procedono in un’esplorazione imbarazzata ed eccitata. Si abbracciarono e si strinsero forte, la voglia e il desiderio di piangere li assalì entrambi, e non capivano perché.
— Non ho mai amato nessuno in questo modo. E troppo forte, troppo difficile da sopportare — Lacrime silenziose rigavano il viso di Davide. Il senso di colpa che sentiva ora Stefania era devastante. Lo aveva fatto innamorare di lei in quel modo così intenso e insopportabile, avrebbe voluto ricambiarlo nello stesso modo, ma credeva di non riuscirvi. Eppure a quell’uomo così dolce e appassionato sentiva di dovere qualcosa. Per il suo esserle sempre vicina, per il suo rispettarla nonostante il desiderio che lei stessa ben vedeva era così prepotente in lui. Per il suo amarla senza pretendere niente in cambio. Doveva farsi perdonare per non riuscire a ricambiarlo con altrettanta intensità. L’unica cosa che gli poteva dare, era se stessa. Cullata dall’amore di Davide e dai sensi di colpa, Stefania si addormentò tra le sue braccia.