STORIE D’AMORE IN PILLOLE N. 10 – AMORE DISPERATO

Amore disperato – Nada  1983

Sembra un angelo caduto dal cielo 
quando si incontrano toccarsi e’ proprio uno shock 
e tremando, e tremando, e tremando, e tremando 
e tremando, e tremando, e tremando, e tremando forte 

Lei ballera’ tra le stelle accese 
e scoprira’, scoprira’ l’amore 
l’amore disperato

Trascorsero così il pomeriggio, Vittoria a mostrare il suo mondo segreto a Pierpaolo, e lui a scoprire finalmente qualcosa di quella strana ragazza, dalla fama di dura e rigorosissima, ma in realtà gioviale e viva, e dal sorriso magnetico. Bella, anche se in maniera diversa dalle altre fino a ora conosciute. Alta, sottile, quasi fragile aveva però un portamento fiero, di chi non ha paura nonostante tutto. Il viso dai lineamenti allungati, era incorniciato da lunghi capelli neri, lasciati sparsi sulle spalle senza cura o attenzione. Gli occhi grandi, nerissimi, parevano contenere più di un’anima, la memoria stessa di quei luoghi, così misteriosi e carichi di storie, di vicende ormai forse dimenticate. La bocca, carnosa e piena, era una tentazione per gli occhi. Pierpaolo non riusciva a smettere di osservarla, fantasticando, durante le conversazioni, sulla possibilità di assaggiarla. Vittoria in qualche modo pareva sospettare dei suoi pensieri, perché mostrava un atteggiamento di sottile imbarazzo e  di voluta noncuranza. Il tramonto li sorprese e li lasciò senza fiato; si distesero di nuovo sulla sabbia ancora calda, e restarono ad ammirare il globo infuocato immergersi nell’acqua rosata. Parlare, in quel momento sarebbe stato un delitto. Vittoria girò la testa verso Pierpaolo, nello stesso istante in cui lui fece altrettanto. Si guardarono per un attimo che parve lunghissimo, sorridendo.  Lento quanto un bradipo indeciso, Pierpaolo avvicinò il suo volto a quello di Vittoria, timoroso di un rifiuto. Ma Vittoria restò zitta, il fiato sospeso. E lui prese coraggio, avvicinò ancor di più le sue labbra a quelle di lei, e sempre con timidezza gliele sfiorò  delicatamente. Sorpreso nello scoprire che non si era ritratta, ma anzi aveva risposto con morbidezza, proseguì dunque nella sua esplorazione, culminando in un bacio languido, soffice, appassionato.

Sembravano non esser mai sazi. Prima un bacio, poi un altro. E un altro ancora. Stretta tra le braccia forti e protettive di Pierpaolo, Vittoria si sentiva leggera e languida. Era una sorpresa anche per lei, scoprirsi così. Non appena lui faceva per staccarsi dall’abbraccio, lei si allungava sinuosa e supplichevole, finché non veniva accontentata. E lui la stringeva di nuovo, la baciava di nuovo. Desiderio. Era questo forse? Sapeva soltanto di sentirsi in cima a una nuvola e non aver proprio voglia di scendere. Un altro. Affamata di baci e attenzioni. Per qualche tempo non pensò a nulla. Solo ad ascoltare i propri sensi e le proprie emozioni. Era tutto così nuovo! Un sottile tremore la percorreva dalle dita dei piedi a quelle delle mani. Passare le dita tra i capelli di Pierpaolo era come prendere la scossa, ogni volta. Annusare l’odore buono di ragazzo pulito e salsedine, le dava una lieve ubriacatura. E il suo corpo! Tutto in attesa spasmodica di contatto, di pelle. Quando sentì che l’abbandono era diventato prepotente, iniziarono i pensieri. Milioni, tutti insieme, le affollarono la mente. Farà sul serio o starà solo divertendosi? Il volto impertinente di Daniela le arrivò nella testa, improvviso e doloroso come uno schiaffo in faccia. Quante volte avevano discusso sul lasciarsi andare troppo in là, nelle effusioni amorose? Quanti racconti di amiche “poco serie” che si erano lasciate toccare, abbandonate a carezze lascive e poi svergognate negli spogliatoi, dai ragazzi a cui avevano ceduto? Quanti di questi stupidi aveva affrontato per difenderle, lei stessa? Pirro, era uno di questi. Seduto al bar della piazzetta tutto il giorno con la sua banda di bulli, trascorreva il tempo a guardarle passeggiare e a commentare le prestazioni effettuate su ciascuna di quelle che aveva passato in rassegna. E Sasà era anche peggio. Daniela lo sapeva bene! Anche Pierpaolo era uno di quelli? Si irrigidì. Staccandosi bruscamente dall’ultimo abbraccio, si fermò a guardarlo in faccia, severa e inquisitoria.
— Che c’è? Cos’ho fatto? — le domandò lui, confuso come se fosse stato svegliato bruscamente da un bel sogno.
— Che intenzioni hai? — domandò Vittoria inquieta, in ansia.
— Non  capisco — rispose evasivo Pierpaolo, allungando di nuovo il viso e la bocca verso di lei. Il sogno era stato troppo bello, voleva riprendere da dove lo avevano interrotto.
— Su di me, su di noi. Che intenzioni hai? Stai giocando? Sono una facile conquista da esibire agli amici del bar stasera?
Pierpaolo cambiò espressione del volto. Da confusa e sognante, divenne seria e seccata
— Ma per chi mi hai preso?
— Dimmelo tu, io non ti conosco quasi.

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Awfully translated by me, myself and I

So they spent the afternoon, Victoria showing her secret world to Pierpaolo, and he finally discovering something about that strange girl, considered so hard and rigorous, but in fact cheerful and lively, and with a magnetic smile. Nice, although in a different way from the others known so far. Tall, thin, almost fragile, however with a proud pose, someone who is not afraid no matter what. The face-featured elongated was framed by long black hair, left scattered on the shoulders without care or attention. Big eyes, jet black, seemed to have more of a soul, the very memory of those places, so mysterious and full of stories, stories now perhaps forgotten. The mouth, fleshy and full,  was a temptation to eyes. Pierpaolo could not stop watching it, dreaming, during conversations, of having the chance to taste it. Vittoria seemed somewhat suspicious of his thoughts, because she showed an attitude of subtle embarrassment and deliberate neglect. The sunset caught them by surprise and left them breathless, they laid back on the sand  still warm, and stayed to see the world plunge into the fiery pink. Speaking at that time would have been a crime. Victoria turned her head to Pierpaolo, at the same time while he did it. They looked for a moment that seemed very long, smiling. Slowly as an undecided sloth, Pierpaolo brought his face close to Victoria’s, afraid of rejection. But she remained silent, holding her breath. And he took courage, approached even more his lips to hers, and always timidly touched them gently. Surprised to find that she had not receded, but rather had answered softly, then continued his exploration, culminating in a languid, soft, passionate kiss .

They seemed never to be satisfied. First a kiss, then another. And another one again. Closed in his strong and protective arms,  Vittoria felt light and languid. It was a surprise for her to discover it. As soon as he was to break away from the embrace, she stretched sleek and appealing, until he was satisfied. And he held her again, kissed her again. Desire. Could this be? He only knew of feeling on top of a cloud and did not really want to go down. Another one. Hungry kisses and attention. For a while she did not think of anything. Just listening to her senses and emotions. Everything was  so new! A fine tremor ran through her hands to her feet. Pass her fingers through Pierpaolo’s hair  was like getting an electric shock every time. Smelling the smell of good clean and salty boy, gave her a slight intoxication. And her body! All waiting spasmodic contact of skin. When she heard that the abandonment had become arrogant, there started the thoughts. Million, all together, crowded into the mind. Is he doing seriously or he’ll be just having fun? Daniela’s naughty face came to her in the head, sudden and painful as a slap in the face. How many times had they discussed the letting go too far, in amorous effusions? How many stories have been told in the guy’s locker rooms, about  “unserious” friends who  surrendered to be touched, abandoned to lascivious and shameless caresses? How many of these fools had she personally faced to defend her friends? Pirro, was one of those guys.  Sitting at the bar in the square all day with his gang of bullies, he spent the time to look at and comment on the walk made on each of those who had gone through. And Sasà was even worse. Daniela knew it! Pierpaolo was also one of those? She stiffened, devastated by doubt. Coming off abruptly last embrace, she stopped to look at his face, severe and inquisitorial.

– What is it? What did I do? – He asked, confused, as if suddenly awakened from a beautiful dream.
– What are you doing? – Asked Victoria restless, anxious.
– I do not understand – Pierpaolo replied evasively, reaching again the face and mouth to her. The dream was too good, he wanted to pick up where they had left off.
– About me, about us. What are you doing? Are you playing? I am an easy conquest to show off to friends at the bar tonight?
Pierpaolo changed his facial expression. From confused and dreamy, became serious and dried
– But who do you take me for?
– You tell me, I don’t know you, almost.

2 Comments

  1. Direi ben scritto e sviluppato. Due momenti veramnete super. Il primo è la descrizione del primo bacio. L’avvicinarsi furtivo, poi sempre più deciso e infine il bacio tanto sospirato, tanto emozionante.
    Il secondo è la fase finale dove Vittoria si scopre vulnerabile e si accorge di non conoscere Pierpaolo e lo aggredisce chiedendogli quali intenzioni abbia.
    In entrambi casi il pathos cresce da suoni dapprima leggeri fino all’acuto finale.
    Complimenti.
    Un abbraccio
    Gian Paolo

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  2. E’ uno stralcio più lungo di un momento clou di quello che avrebbe potuto (potrebbe, perché ancora non ho deciso se buttarlo alle ortiche definitivamente oppure no) essere un romanzo, scritto per tre quarti e poi sospeso perché… perché mi sono innamorata di un personaggio che avrebbe dovuto morire e mi piaceva troppo per “ucciderlo”, così sono entrata in crisi e non sono riuscita a finirlo! Ehehehe…

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