AYRTON, DICIANNOVE ANNI FA.

imagesEra un pomeriggio molto caldo, quello del 1 maggio 1994, o almeno io me lo ricordo tale. Incinta di otto mesi, avevo avuto una gravidanza difficile ed avevo dovuto trascorrere parecchi giorni a letto per evitare le contrazioni e rischiare un parto prematuro. Avevo voglia di conoscere mio figlio ma potevo (e dovevo) aspettare ancora un po’. Ricordo che andai a coricarmi, subito dopo mangiato, e che mi svegliai qualche minuto dopo le 14:30, ansiosa e con un senso di profondo disagio. Mio marito era in salotto, tranquillo, televisione spenta: stava armeggiando con un martello, doveva riparare qualcosa, non ricordo più che cosa. Accesi io la tv, senza troppa convinzione e vidi subito le immagini della pista di Formula 1, non erano però di una corsa ma di un incidente appena accaduto. Poi udii il nome di Ayrton. E mi misi a urlare. Sentii tremare il mio bimbo dentro la pancia, scalciare e mi sentii male. Ricordo anche che mio marito mi rimproverò, rischiavo di far star male il mio bimbo, ma io non potevo fare a meno. Ayrton era una figura bellissima, ci aveva accompagnato nei tre anni trascorsi in Brasile, lo avevamo conosciuto tramite le trasmissioni televisive di quel paese e sotto un’aura diversa da quella di un grande campione famoso e desiderato da tutte le più belle donne del pianeta: una persona gentile, umile, semplice, e generosa. Sapevamo che sia in patria che anche in Italia, di nascosto, senza clamori, senza dire niente a nessuno, aveva aiutato tante famiglie povere, ed era il fautore di alcune delle più importanti associazioni per il recupero dei bambini dalla strada del Brasile. Amavo la figura “dietro” la fama, l’anima che si celava tra sguardi malinconici e dolcissimi. Il fatto che fosse venuto a morire a Bologna, la mia città, mi fece ancor più male. Oggi mio figlio è maggiorenne, sta per andare all’università. Ma a me sembra ancora impossibile che Ayrton non ci sia più, e che se ne sia andato diciannove anni fa, in un caldo pomeriggio dei primi giorni di maggio.

Nunca vou esqueçer. Nunca.

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