Non mi sentirai. Non leggerai di certo i blog e internet lassù dove sei, e sicuramente sarai molto impegnato, molto preso, da tanti incarichi importanti che il Supremo Capo ti deve aver affidato, per leggere queste mie parole, tra le lacrime che scendono irrefrenabili. Stamattina mi sono alzata e ho pensato che nella mia vita c’è stato un Michele, importantissimo, unico, irripetibile. Tu. E che ci siamo voluti un bene immenso (per lo meno io ti ho voluto un bene immenso, inimmaginabile, così forte da togliere il fiato), di quegli affetti puliti, scevri da ogni malizia e da ogni dietrologia. Che tu sei stata una Guida meravigliosa, sublime, che la mia vita, quando tu eri presente a guidarne i passi, a consigliarne le scelte, è stata la vita migliore che io abbia mai vissuto. E’ stato quando da figlia ho voluto prendere in mano le mie decisioni e andarmene, vivere – dicevo io, chissà poi se era vero – che tutto è cambiato. Ancora penso al nostro litigio come una ferita che non si rimargina, penso alla lontananza, ai silenzi, al tuo non riconoscermi l’ultima volta che ci siamo visti. E poi penso al tuo funerale, alla voglia di esserci e al non poterci essere, per via di quegli imprevisti che la vita ti impone e che ti fanno perdere l’ultima, importante occasione di dire le cose non dette. E a quel sogno, in cui mi confermavi di aver capito, di aver accettato le mie scuse. Michele, sono nove anni che sono senza Guida. E che vago nella fantasia e nell’immaginazione alla ricerca di una rotta da seguire. Seguo le tue parole, i tuoi vecchi insegnamenti (oh, così moderni, contemporanei, rivoluzionari!) e voglio restare sul sentiero da te tracciato solo perché è attraverso le tue parole e la tua aura che io ho avuto pace e gioia. Michele mi manchi. Mi manca la tua saggezza, la tua audacia, la tua severità. Mi manca la tua forza e anche la crudeltà con cui mi dicevi le cose più dure. Non sarò stata una delle tue ancelle più famose, ma sicuramente l’amore che provo per te ancora oggi è forte e saldo. E benedico Dio per averti messo sul mio cammino. Non ti commemorerò il 13 giugno, lo faccio oggi, con molto anticipo. Perché anche in questo, sono testarda e bastian contrario. Ma era la ragione per cui mi volevi bene anche tu.
Lacrimando, ti penso e ti abbraccio.
a.
Penso che qualcosa di chi non c’è più rimanga sempre, negli occhi e nei polmoni di chi ricorda, di chi vuole ancora bene. Un pezzettino di animo che si stacca e ci porteremo sempre dietro, un granello d’amore che li rende ancor partecipi del presente.
Un abbraccio.
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Grazie Bea, per il tuo commento, per le tue parole. Era una persona speciale, specialissima. Soprattutto pensando che era un frate. Molto sui generis. E infatti spesso maltrattato e punito dalla Curia per le sue idee e i suoi atti rivoluzionari. Io non sono nessuno per parlarne, ho vissuto molto marginalmente accanto a lui per qualche anno, ma chi lo ha conosciuto lo rimpiange e lo piange.
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L’ha ribloggato su Sono Solo Scarabocchie ha commentato:
Oggi, andando sul pannello di controllo, leggo una marea di visite a questo articolo, accoratissimo, scritto qualche tempo fa. E mi meraviglia molto. E’ un messaggio lanciato nell’etere, senza velleità di alcun tipo. Ed è stato recepito. Da più persone.
Ma soprattutto mi riporta alla memoria una delle persone più importanti nella mia vita. E al dolore per la sua perdita.
Michele, sempre nel mio cuore. Sempre.
Anche oggi. Dopo tanto tempo.
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sono parole molto belle, grazie per averle condivise
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E io ti ringrazio per averle lette e aver condiviso con me un pezzettino di quel dolore che ancora oggi, nonostante siano più di dieci anni, non vuol saperne di andar via. Padre Michele Casali O.P. era una Grande Guida. Discusso, conflittuale, criticatissimo. Ma Speciale. 🙂 Grazie, davvero grazie. adc.
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