Son passati ormai tre anni da quando Splinder ha chiuso i battenti. E, ammettiamolo, WordPress, pur con tutte le sue applicabilità non è la stessa cosa. Non ha lo stesso fascino e soprattutto non ha la stessa famiGliarità che Splinder aveva. Perché Splinder era social prima ancora che i social network fossero inventati. Si faceva parte di un gruppo, di una piccola famiglia, si era amici anche se non lo si era in realtà. Ci si conosceva e ri-conosceva tutti, in rete e non. Mi capitò di essere al mare, una volta, il mio blog Scara[bl]occhi era online da almeno tre anni, e il marito di una mia conoscente mi chiese: “Ma tu sei una blogger?” e io, quasi intimidita “S..sì” e lui “E il tuo nick qual è?” e io “Ipanema” e lui “Tuuuuu? Tu sei Ipanemaaaa?” Insomma, ci si conosceva. Il nostro nickname arrivava prima della nostra immagine (che spesso, rigorosamente, si evitava di mettere), l’anonimato era una forma di “garanzia”: quello che contava era ciò che scrivevi, ciò che trasmettevi, non chi eri o come apparivi in foto. Poi vabbe’, c’erano anche i “troll” e quelli che fingevano di essere quello che non erano in realtà.
Sui blog si leggeva, si sperimentava, ci si contaminava. Si creava. Ma soprattutto, si leggeva.
Oggi, credo che con l’avvento di Facebook non si faccia più. Con twitter men che meno.
Mi sono presa la briga, oggi, di andare a leggermi i post dei blog che seguo qui su wordpress. E ho fatto una scoperta esaltante. Sui blog si scrive ancora, si riflette, si ragiona, si opina. E si informa. Ho ri-scoperto i blog e la lettura. Non ho intenzione di mollare di nuovo. Ritorno al blog con rinnovato entusiasmo. E spero di ri-trovare pure la mia vecchia famiglia di Splinder. Da qualche parte, lo so, i miei “fratelli di blog” ci sono ancora.
Anch’io sono un vedovo di Splinder, che rimpiango ogni giorno. Quando arrivò la notizia, presi nota di tutti i miei contatti e passai loro i nuovi link e chiesi loro dove li potevo trovare. Pochi sono migrati su WP, molti su Iobloggo, che si presentò come il clone di splinder (facilità di migrare post e commenti, grafica accattivante), qualcuno su blogpost, il più svantaggiato dei tre.
Dopo cinque anni considero il bilancio positivo (iobloggo l’ho abbandonato quasi subito al suo destino, blogpost troppo rigido), anche se non è all’altezza di splinder.
Vuoi cercare i tuoi amici splinderiani? Non è facile rintracciarli. Non esiste una funzione di ricerca. Però ci puoi provare.
Facebook? No, grazie.
Twitter è storico (sono otto anni quest’anno) ma ho un piccolo nucleo con i quali interagisco.
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Eh, mi piacerebbe ritrovarne alcuni. Pattinando, per esempio, ma anche Chicca (che ha il blog ma che non scrive più sul web) oppure Chen. Alcuni, per esempio, Giampaolo, non ci sono più. Come Alfiererosso, che ritrovai su facebook e per quattro/cinque anni continuammo a interagire riscoprendo un’amicizia fortissima che ci aveva legato sul blog, fino al giorno in cui, in ritardo, scoprii che non c’era più. Ancora oggi, ogni tanto, vado sul suo facebook e gli lascio un messaggio.
Beh, chissà, tanti amici “del reale” anche oltreoceano, mi hanno ritrovata attraverso facebook. Forse qualcuno dei blogger di splinder si farà vivo con me via facebook o qui, su wordpress…
Noi, per dire, ci siamo conosciuti su anobii… 🙂 le vie del web sono infinite 😀
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Certamente il mondo è piccolo 😀
Sì, molti non ci sono più oppure hanno cambiato nick. Però tentar non nuoce.
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