E’ estate, fa caldo. Ci vorrebbe una menta ghiacciata, un ombrellone, un bel mare piatto come una tavola e un refolo di vento. E invece te ne stai chiusa in casa con l’aria condizionata a leggere le cose belle che scrivono gli altri, perché con questo caldo, anche solo pensare fa fatica.
Laura Costantini, riflette sullo scrivere rosa, e lo fa dopo aver letto il post di Mara Roberti sul suo Blog Rosa per caso:
Ebbene sì: esiste il FEMMINISMO ROSA
Rifletto. Mi capita. Anzi, direi che è la mia attività principale. E non sono uno specchio. Okay, la battutaccia la dobbiamo al caldo. Ma, dicevo, rifletto. Chi mi segue sa che da tempo mi interrogo sulla scrittura. E sulla scrittura delle donne. Ho intervistato un bel po’ di autrici, ne ho ricavato un saggio (https://www.bookrepublic.it/book/9788896656815-scrivere-non-e-un-mestiere-per-donne/) e non ho mai nascosto il fastidio che provo per il radicato pregiudizio in base al quale a una firma di donna in copertina, corrispondano per forza pagine dedicate a una storia d’amore. Un fastidio spesso condiviso dalle autrici che ho intervistato. Averne parlato mi ha procurato non pochi scontri con lettori/scrittori maschi convinti che il sillogismo sia “le donne parlano solo d’amore – le donne scrivono libri – i libri delle donne parlano solo d’amore”. Potremmo facilmente dimostrare che non è così, ma non è di questo che voglio parlare adesso. Perché l’amore è l’argomento principe del 99,9% delle storie da che esiste la scrittura. E anche prima. Raccontarne è una pulsione insita nell’animo umano, a prescindere dal cromosoma X o Y. La questione è come lo si racconta. Ed è qui che voglio introdurre il concetto di “femminismo rosa” per il quale rimando al blog di Mara Roberti con un sottotitolo che è tutto un programma. Ovvero “O di come una femminista convinta iniziò a scrivere rosa”.
Il post è più lungo, non lo metto tutto qui perché invece merita che lo andiate a leggere sul suo blog e scopriate che donna fantastica e che giornalista, scrittrice talentuosa e competente è Laura Costantini.
E in quanto alla “scrittura di genere” e un po’ sessista che vuole suddividere lo stile narrativo in “maschile” e “femminile” vi consiglio anche questa intervista fatta da Florelle sempre a Laura in coppia con la sua “socia” Loredana Falcone:
Grazie! Sì, ci sono post che ti fanno stare bene come un refolo di vento, altro che aria condizionata. 🙂 Sono davvero felice che il #femminismorosa faccia strada e che la faccia insieme a persone così interessanti!
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