SUL ROMANCE: DIECI DOMANDE A MARIA MASELLA (MARY M. RIDDLE)

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Ho cominciato a pubblicare nel 1986: racconti di spy su Segretissimo Mondadori, ma già avevo scritto “per passatempo” romance storici e contemporanei. Da allora ho pubblicato due raccolte di racconti di vario genere, quindici romanzi noir (di cui quattordici con protagonista il commissario Antonio Mariani e tutti editi da Fratelli Frilli Editori), venti romance fra storici e contemporanei (undici editi da Mondadori nelle collane da edicola), “Belle sceme” edito da Corbaccio (romanzo ironico). A queste pubblicazioni si aggiungono romanzi a puntate e novelle pubblicati su riviste femminili o blog. Sono stata premiata per due volte al Mystfest di Cattolica, una volta al Premio giallo Città di Cattolica, due volte al Tolkien, una volta al Premio Solinas per scrittura cinematografica, una volta al Premio Azzeccagarbugli per romanzo noir edito. Quest’anno sono stata premiata a “La vie en rose” per la mia attività di scrittrice.

  • Perché scrivere “rosa”? Com’è nata questa passione e/o determinazione a scrivere “romance” o “rosa”. Perché “rosa” e non un altro genere Come si può notare dalla mia bibliografia ho spaziato e spazio tutt’ora fra vari generi, principalmente fra due: romance e noir. Non scrivo due noir uno dopo l’altro e così per i romance! Mi piace scrivere “romance” perché “mi tirano su di morale”! E’ meglio essere chiara che girarci attorno: leggere e scrivere una storia in cui i sentimenti, soprattutto quello amoroso, siano fondamentali e il lieto fine sia  assicurato è rassicurante e confortante.
  • Il genere “rosa” è quello che in campo editoriale vende di più e quello che suscita più pregiudizi: perché secondo lei? La domanda è divisa in due parti. Perché il genere “rosa” vende di più ? Vende di più perché è letto principalmente da donne e le donne leggono più degli uomini. Mi spiego meglio: se su tutti gli altri titoli un 50% è acquistato da donne e il restante da uomini, per il “rosa” la proporzione è almeno un 80% da donne. Perché i pregiudizi sul “rosa”? In parte perché è letto principalmente da donne e quindi a propri considerato inferiore, perché più superficiale e meno impegnato. In parte perché non sempre i “rosa” sono qualcosa di più di un “prodotto di immediato consumo”, non sempre oltre a essere “rosa” sono anche romanzi, a volte la trama è inconsistente e i personaggi sono superficiali. Questo accade anche negli altri generi, ma con minore frequenza.
  • Quali sono le scrittrici/gli scrittori rosa italiane/i più importanti, attualmente, sulla scena editoriale secondo lei? Passo! La maggior parte sono amiche oltre che colleghe!
  • E quali le/gli scrittrici/scrittori stranieri? Da alcuni anni non leggo più autrici o autori di romance stranieri! E’ la mia silenziosa protesta contro l’abitudine a considerare automaticamente migliori i prodotti stranieri.
  • Romance: le regole per scrivere un buon libro “rosa”. Cosa funziona in un romanzo di genere “romance”? Primo (e vale per qualsiasi  genere): deve essere un romanzo e quindi: trama coerente, ambientazione curata, personaggi credibili e non macchiette, dialoghi che portino avanti la storia o aiutino a capire i personaggi, tema interessante. Padronanza della lingua e quindi scrittura precisa, varia, efficace. A questo punto affrontiamo il “rosa”. Qualunque sia la trama o l’ambientazione (storica o contemporanea) il primo piano ci siano i sentimenti e in primissimo quello amoroso. L’autore può permettersi ogni licenza se ne rispetta due: in primissimo piano l’amore fra due persone e il lieto fine, possibilmente sofferto, ma non raggiunto in modo “miracoloso”.
  • Cosa cerca un lettore in un romanzo rosa? Cerca la vita che vorrebbe e il mondo che vorrebbe: sentimenti in primo piano e lieto fine!
  • Le idee, lei, come le trova? Nei modi più strani. Esempi? Romance “La forza dei sogni”: il protagonista fa calcoli per caldaie marine, lavora all’Ansaldo. Siamo nel 1853 e in quegli anni l’Ansaldo ha iniziato a costruirle con il sostegno di Cavour. Da quel dato storico è nato il personaggio… Romance “Il coraggio del cuore”, marzo 1823 Regno di Sardegna: avevo letto che era stato imposto alla nobiltà un giuramento di fedeltà e l’impegno a non far parte di sette segrete. E’ nato Lorenzo Dellaspada, patrizio genovese, che rifiuta di giurare. Romance “Le ragioni del cuore” (il mio primo romance Mondadori del 2002): ambientato a Chiavari nel 1853 in un cantiere navale. Avevo visitato il Museo del mare a Genova e avevo visto una ricostruzione di una “sala a tracciare”. Da questi tre semplici esempi si può notare che è spesso un fatto storico a dare il primo spunto per un romance storico. Conosco abbastanza bene la storia genovese, anche quei fatti che i libri scolastici trascurano, come il “sacco di Genova” del 1849 che ho inserito in vari romance.
  • Le regole sono fatte per essere trasgredite. E’ d’accordo? E’ possibile trasgredire alle regole del “romance”? Se vuoi trasgredire le due regole fondamentali (amore in primissimo piano e lieto fine), non scrivere romance.
  • Dove va il romance? Cosa ne pensa della “deriva” LGBT e MM? Il romance è abbastanza forte da “assorbire” anche le novità. Personalmente non le amo, ma non tutti abbiamo gli stessi gusti.
  • Un consiglio a chi vorrebbe scrivere “romance”? Non è più facile degli altri generi, quindi non scriverlo soltanto per semplificarsi la vita, ma perché piace scriverlo. Non si vende meglio degli altri, quindi non scriverlo  soltanto per vendere meglio (la concorrenza c’è ed è spietata), ma perché piace scriverlo. Se piace scriverlo, scriverlo!

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