SUL ROMANCE: DIECI DOMANDE A FRANCO FORTE

220px-Franco_forteFranco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Gialli Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi Caligola – Impero e Follia, Il segno dell’untore, Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, La Compagnia della Morte, Operazione Copernico, Il figlio del cielo, L’orda d’oro – da cui ha tratto per Mediaset uno sceneggiato tv su Gengis Khan –, tutti editi da Mondadori, e La stretta del Pitone e China killer (Mursia e Tropea). Per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e ha collaborato alle serie “RIS – Delitti imperfetti” e “Distretto di polizia”. Direttore della rivista Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it), ha pubblicato con Delos Books Il prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per esordienti. Il suo sito: http://www.franco-forte.it

COP_Forte_Segno untore.inddOggi non più solo appannaggio delle donne ma anche qualche uomo spunta tra i nomi degli autori, scrivere “rosa” perché, secondo lei? Da quello che so, la maggior parte degli uomini che scrivono rosa (o che cercano di farlo, perché non mi pare riescano a ottenere chissà quali risultati, a parte qualche eccezione) lo fanno solo per un motivo: perché è il genere che vende di più, e dunque cercano di inserirsi in un settore particolarmente vivace dal punto di vista commerciale. Ma in realtà alle lettrici interessa leggere il punto di vista femminile, con la sensibilità femminile, sulle questioni di cuore, e dunque la stragrande maggioranza degli autori rosa sono donne.

Il genere “rosa” è quello che in campo editoriale vende di più e quello che suscita più pregiudizi: perché secondo lei? Vende di più perché ormai le donne sono l’80% degli acquirenti di libri, in Italia e non solo, e le donne prediligono il romance, o comunque le storie di sentimenti e di emozioni fra persone. Suscita pregiudizi perché come tutti i generi letterari vanno compresi solo quando li si conosce a fondo, e chi ne parla male di solito, banalmente, non ha mai letto dei romance.  Proprio come avviene con la fantascienza o con altri generi 51UbnkHm5VL._SX315_BO1,204,203,200_letterari.

Quali sono le scrittrici/gli scrittori rosa italiane/i più importanti, attualmente, sulla scena editoriale secondo lei? Ce ne sono tante, non ha senso che mi metta a fare nomi, basta aprire Amazon e guardare la classifica dei romanzi rosa. Tra l’altro, molte di queste autrici sono self-publishers, cioè si sono autopubblicate, a dimostrazione che questo genere piace a prescindere anche da certe regole editoriali solitamente piuttosto rigide.

E quali le/gli scrittrici/scrittori stranieri? Ripeto, non mi piace fare nomi. E poi ognuno ha i suoi autori preferiti.

Romance: le regole per scrivere un buon libro “rosa”. Cosa funziona in un romanzo di genere “romance”? Non è facile scrivere romance, al contrario di 51pgpSa2BGL._SX319_BO1,204,203,200_quanto pensa chi disprezza il genere senza mai averlo letto. Le storie sono tutte molto simili, è vero, ma riescono a indagare a fondo nei meccanismi del sentimento e del rapporto fra coppie (non necessariamente etero, visto che oggi si scrive romance gay senza problema, sia femminile che maschile), recuperando ogni volta le pulsioni più forti e avvincenti del sentimento più potente che esista: l’amore. Le regole, dunque, sono poche ma precise: è di amore che si parla nel romance. E quasi sempre il finale deve essere positivo, con quello che viene chiamato happy ending.

Cosa cerca un lettore in un romanzo rosa? Svago, divertimento, emozioni. Ci si immedesima nei protagonisti e si sogna con loro, si vivono grandi storie d’amore insieme a loro. Magari capaci di travalicare la realtà, non sempre così… rosa come quella che si trova nei libri.

Le idee, lei, come le trova? Le idee si nascondono dietro i cespugli, dietro ai mobili, sotto i tappeti, oltre le nuvole, nel cibo che beviamo e nei film che guardiamo alla TV. Sono ovunque, basta saperne cogliere qualcuna ogni tanto.

Cover CALIGOLA ultimaLe regole sono fatte per essere trasgredite. E’ d’accordo? E’ possibile trasgredire alle regole del “romance”? Certo, tutto si può fare, purché poi i lettori ne siano soddisfatti. Alla fine conta solo questo.

Dove va il romance? Cosa ne pensa della “deriva” LGBT e MM? Come dicevo prima, il romance racconta dei sentimenti e dell’amore, dunque è giusto che oggi si possa allargare questi confini al di là del semplice rapporto di coppia eterosessuale. Ho letto magnifici romance in cui gli “attori” protagonisti erano in tre, e non si parlava di sesso, ma di amore. Tutto sta a capire che cosa si vuole trasmettere al lettore.

Un consiglio a chi vorrebbe scrivere “romance”? E’ un genere difficile, dunque prima di cominciare a scriverne bisognerebbe leggerne tanto, per assimilare la struttura delle storie, il modo di trattare i personaggi e, soprattutto, di rapportarsi con le lettrici: nel linguaggio, nella costruzione dei nostri eroi, nel modo in cui si vogliono trasmettere loro le emozioni che ci appartengono. Un esercizio complesso, ma che può dare grandi soddisfazioni. Al di là di chi snobba o sfotte solo perché non ha mai trovato il tempo, e la voglia, di aprire un romance in vita sua.

4 Comments

  1. Come sempre Franco Forte non lesina sulle proprie opinioni sessiste: “da quello che so, la maggior parte degli uomini che scrivono rosa (o che cercano di farlo, perché non mi pare riescano a ottenere chissà quali risultati, a parte qualche eccezione)”. A parte l’offesa gratuita a una categoria, quella degli scrittori, che gli dà pure da mangiare e che tutto meriterebbe oggi tranne di essere denigrata, immagino che direbbe le stesse cose al contrario se si stesse parlando, per esempio, di fantascienza, o di horror, o di acrion thriller vero? “la maggior parte delle donne che scrivono fantascienza (o che cercano di farlo, perché non mi pare riescano a ottenere chissà quali risultati, a parte qualche eccezione)”. All’improvviso la frase sembra tremendamente fuori luogo, vero? Questi atteggiamenti misandrici sono davvero imbarazzanti, perché non c’è niente di peggio di un uomo che dà contro al proprio genere per ottenere il consenso femminile. Intelligenza, signori, la grande sconosciuta. Poi ci si lamenta che il mercato editoriale va male.

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  2. Io seguo da qualche tempo Franco Forte ammirata e riesco sempre ad avere informazioni preziose che nasconde tra le righe, per cui leggo attentamente le sue parole e ne faccio tesoro. Da profondo conoscitore del mondo editoriale mi ha anche oggi spiegato due o tre cosette. Grazie. VN

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    1. Come mi è capitato più volte di affermare, Franco Forte ha sempre elargito consigli sulla scrittura e sulle tecniche, consigli pratici non fumosi e/o nebulosi, e il suo Prontuario dello Scrittore dovrebbe esser libro adottabile nelle scuole, per lo meno le scuole superiori (cosa che io ho suggerito e fatto adottare nei licei dei miei figli, tra l’altro). Può non risultare simpatica la persona, che può apparire troppo sicura di sé – ma vivaddio, per dove è arrivato lui ne ha, a mio avviso di ben donde! – ma di certo non si possono negare né l’utilità né la disponibilità nei confronti degli aspiranti scrittori che dimostra da anni! E io che lo seguo da oltre dieci anni posso confermarlo.

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