L’associazione culturale Amarganta nasce nel 2012 per il puro desiderio di promuovere la cultura in tutte le sue forme. Le iniziative portate avanti con l’Assessorato alle Culture di Rieti e la Biblioteca Comunale Paroniana, infatti, sono sempre state varie e accurate e hanno spaziato dall’editoria alla celluloide, dai corsi di scrittura creativa agli incontri con gli apicultori del territorio (per dire), poiché anch’essi sono portatori di conoscenze e tradizioni di grande valore. Due le socie fondatrici, io e Paola Fallerini, molto diverse e complementari (lei alleva le api, io detesto il miele e gli insetti in generale), ma unite dall’amore per i libri. Rimanendo in ambito editoriale, all’inizio abbiamo cercato e trovato sintonia come promotrici della piccola editoria non a pagamento, quindi abbiamo deciso di partire per quest’avventura piantando dei paletti molto solidi. Primo obiettivo la qualità. Dei manoscritti che arrivano in
redazione scartiamo il 99%, quel che viene selezionato viene editato con molta cura per essere destinato al digitale ed eventualmente al cartaceo. Il cartaceo ci serve per allestire gli stand e aderire alle kermesse che ci interessano, la nostra ambizione è avere un posto fisso nelle fiere di una certa rilevanza. Sul sito la nostra politica in merito è chiara: non abbiamo distribuzione e lo diciamo a tempo zero perché per un piccolo editore è impossibile averla, dunque inutile fare giri di parole. I prezzi di copertina sono competitivi, perché lo scopo è far circolare le nostre pubblicazioni. Altro elemento fondamentale sono i collaboratori, mi limito a citare Amneris Di Cesare limitatamente alla cura della collana internazionale che la vede anche come traduttrice, evito di fare altri nomi per bypassare l’effetto elenco telefonico, ma sul sito sono riportati con completezza e a loro tutti, che operano gratuitamente e con passione, va il nostro ringraziamento più sentito. Per concludere, siamo promotrici della narrativa ma anche della saggistica che seguiamo con la stessa passione.
Pubblicate narrativa di genere “romance” e “gay romance”: una vostra definizione di “romance”? Amore in tutte le sue forme. Quando c’è una passione, quando si parla di relazioni sentimentali, tutto il resto è cornice. Storica, fantastica, post moderna, horrorifica… tutto passa in secondo piano rispetto al feeling.
Il genere romance è il genere che vende di più, ma anche quello, paradossalmente, che genera più pregiudizi tra gli “addetti ai lavori” (critici e scrittori). Secondo voi perché? Si punta il dito sui romance di scarso livello che vengono venduti e pubblicati, raramente un simile accanimento si riscontra verso altri generi tradotti in “opere” imbarazzanti. A mio avviso l’accanimento è scatenato dalle copertine del genere e non sto facendo ironia. Fa storcere il naso a priori constatare come le cover siano basate prevalentemente su un uomo e una donna che si abbracciano in tutte le salse. In realtà una storia bella è bella, a prescindere dal genere e qualunque genere può partorire storie memorabili come pura spazzatura, non c’è alcuna scorciatoia in entrambi i sensi.
Scrittori o scrittrici italiane di romance che secondo voi sono le più importanti attualmente sulla scena editoriale? Conosco moltissime scrittrici rosa, quindi non vorrei finire sotto la gogna scordandone, per puro caso qualcuna. Mi limito quindi a citare pochissimi nomi, i primi riesumati da una mente stanca (sono le 21.50 di un giorno faticoso). Mariangela Camocardi e Viviana Giorgi, la coppia Flumeri & Giacometti e Amneris di Cesare. L’elenco potrebbe allungarsi ma stop!
E gli stranieri? Ho comprato qualche best-seller e sono naufragata nei cliché. Un paio di romanzi dall’inizio promettente, dopo un paio di giri di volta interessanti, non hanno sortito l’effetto voluto. Ho sbagliato ad affidarmi ad Amazon. Su indicazione di un’esperta, ho iniziato a leggere Marie Sexton: la semplicità delle storie e la loro freschezza mi hanno catturato all’istante. Dunque, scrittrici straniere degne esistono, ma affidarsi agli elenchi delle librerie online non è un buon criterio per individuarle.
Cosa cerca un lettore in un romanzo “rosa”? In qualsiasi romanzo, il lettore cerca l’evasione, mi sembra normale. Tuttavia, in un rosa ben fatto a questa si accompagna il palpito del cuore, l’immedesimarsi nelle emozioni fortissime che di cui la vita ci ha già fatto dono. Difficile riprovare il brivido dell’approdo di una navicella su un pianeta misterioso, complicato immedesimarsi nella donna che fugge inseguita da uno zombie, ostico sentire lo smarrimento di profugo su un’isola. Tuttavia, grazie a un buon romance, possiamo tornare ad assaporare infinite volte il brivido amoroso di cui la nostra mente e il nostro cuore conserva una precisa rimembranza. E di esso possiamo godere le molte varianti con estrema facilità. Dunque, l’immedesimazione è assicurata e da essa deriva la possibilità di provare una sospensione dell’incredulità travolgente.
Romance: le regole. Quali sono? Cosa funziona in un romanzo “rosa”? A mio avviso sono le medesime. Un protagonista, un desiderio 😉 , un antagonista, ambientazione, dialoghi modellati con abilità. Stile, poi. L’intreccio che funziona è quello che tiene in sospeso fino alla conclusione della vicenda.
Le regole sono fatte per essere trasgredite: siete d’accordo? E possibile sul serio trasgredire alle regole del romance? Come detto, odio le regole. Se ci fossero, trasgredirle dovrebbe essere un must. L’importante è che si abbia qualcosa da dire e che si abbiano gli strumenti per dirlo con efficacia.
Dove va il romanzo rosa? Voi siete famosi per pubblicare anche LGBT e MM. Come spiegate questa sorta di “deriva” queer-romance e il suo successo soprattutto tra un pubblico di lettrici femminile ed eterosessuale? Il genere rosa può finalmente percorrere tutte le strade e le derivazioni concesse a ogni altro. Dunque sta esplorando le sfaccettature dell’animo umano che a esso sono consone con la libertà dovuta, nulla di più. Il successo particolare è, a mio avviso, dovuto al fatto che si sia letto poco di simile nel passato e dunque la curiosità in parte condiziona non i gusti, ma il desiderio di novità dell’utenza. Non credo che ci sia nessun morboso sottofondo, solo un legittimo interrogarsi, un interesse alimentato da potenzialità fino a poco tempo fa sottovalutate e che influenzano la consueta dinamica della richiesta e dell’offerta. Il fenomeno, secondo me, presto si normalizzerà su standard usuali.
Accettate manoscritti di esordienti: le regole per l’invio Le regole sono molto semplici. Il manoscritto deve essere inedito e deve rientrare nei limiti minimi e massimi di caratteri consentiti. Per il resto, basta inviarlo alla casella di posta manoscritti@amarganta.eu a meno che non rientri, come riportato nell’apposita sezione, nelle collane gestite da direttori di collana, ciascuno dei quali servito da un proprio indirizzo del tipo nomedirettore@amarganta.eu. Come anticipato, viene operata una fortissima selezione e un editing accurato. Ogni lavoro viene corredato di copertina, di pagina facebook e di un booktrailer. La pubblicazione è assolutamente gratuita
Un consiglio a chi vuole scrivere romance? Leggere tanti romance, ma anche altro. Lavorare sullo stile e assicurarsi di avere un’idea che valga la pena di essere divulgata.
Grazie, “bossa” per avermi concesso quest’intervista…
Un abbraccio Amneris, e tutta la fortuna (tanta) che meriti per questo tuo lavoro (e per gli altri).
PER PURA COINCIDENZA, SUL BLOG http://www.babettebrown.it OGGI VIENE PUBBLICATA UN’INTERVISTA PERSONALE A CRISTINA LATTARO. SE VOLETE CONOSCERE QUESTA “FUCINA DI IDEE” DAL PUNTO DI VISTA NARRATIVO, ECCO A VOI IL LINK PER FARLO: http://babettebrown.it/interviste-cristina-lattaro/
1 Comment