Babette Brown, anzi Annamaria Lucchese è nata tanti anni fa in quel di Padova. Strappata in tenera età alle brume del Nord, è stata catapultata dalla vita prima a Roma, poi a Milano. Al momento (ma non promette niente) sembra stabile a Roma, dove vive in una casa piena di libri e, da brava zitella, con tre gatti teppisti e una cagna psicolabile. Laureata in Filosofia, ha lavorato come docente e dirigente scolastico. A parte questo, risulta essere una brava persona. Da due anni, ha aperto un blog che si occupa di narrativa rosa e un gruppo Facebook, all’interno del quale trovate lettori e scrittori che convivono in pace.
Oggi non più solo appannaggio delle donne ma anche qualche uomo spunta tra i nomi degli autori, scrivere “rosa” perché, secondo lei? Il “rosa” così calunniato (di solito da chi NON lo legge e si limita a pontificare) vende e da solo sostiene la traballante editoria italiana. Ricordiamoci che in Italia le lettrici superano di gran lunga i lettori; che un forte lettore (poveri noi!) è quella persona che legge un libro al mese. Se non ci fosse il “rosa” molte case editrici avrebbero chiuso bottega da quel dì.
Il genere “rosa” è quello che in campo editoriale vende di più e quello che suscita più pregiudizi: perché secondo lei? Guardiamo le donne di oggi: lavoro fuori casa, lavoro a casa (quanti mariti/compagni/conviventi si fanno carico del 50% delle incombenze domestiche? Ne vogliamo parlare?), figli, cani-gatti-criceti… crisi economica, crisi dei valori, paure varie disseminate sul loro cammino. E ci meravigliamo se, alla fine di una giornata, acchiappano un romance e sognano un po’? Sanno benissimo che la realtà non ha nulla a che vedere con quello che stanno leggendo, però assaporano quelle storie con il lieto fine obbligatorio. Anche se non apprezzano più il Principe Azzurro e preferiscono protagoniste volitive e orgogliose della propria femminilità. Pregiudizi? Sì, ci sono. E tanti. Le anime belle che si dilettano nel pontificare sulla pochezza di questo genere? Vogliamo parlare di invidia? O di supponenza sterile?
Quali sono le scrittrici rosa italiane più importanti, attualmente, sulla scena editoriale secondo lei? Parlo di quelle autrici di cui mi sono occupata con il mio Blog. Per fortuna il gruppo è numeroso e quanto mai variegato. Romantic suspense? Monica Lombardi e Elena Taroni Dardi. Romance storico? Mariangela Camocardi, Adele Vieri Castellano, Ornella Albanese, Simona Liubicich. Dark Contemporary Romance? Chiara Cilli. Erotic Romance? Di nuovo Simona Liubicich, Emiliana De Vico, Laura Gay. Mistery? Giulia Beyman. Noir? Maria Masella. Rosa contemporaneo? Tutte le ragazze del gruppo YouFeel, direi, e il duo Flumeri & Giacometti. Fantasy? Paola Gianinetto. Romance M/M-LGBT? SM May e Federica D’Ascani. Sono le prime che mi vengono in mente, ma ce ne sono altre, molte altre. E mi sembra che piaccia molto, sia alle scrittrici che alle lettrici, la contaminazione fra generi: il romance storico si ammanta di una vena erotica più o meno pronunciata. E così fa il romantic suspense. Apprezzo moltissimo due scrittrici, che lavorano a quattro mani, e che hanno mescolato sapientemente romance storico con thriller e horror: Federica Soprani e Vittoria Corella, che stanno anche incamminandosi sulla strada dello Steampunk. C’è una generazione di autrici ormai conosciute e una di giovani che avanza impetuosa.
E quali le scrittrici straniere? Amo soprattutto le autrici di romance storici (Loretta Chase, Mary Balogh, Lisa Kleypas, per citarne solo tre) e di romantic suspense (Anne Stuart è quella che seguo di più, ultimamente).
Romance: le regole per scrivere un buon libro “rosa”. Cosa funziona in un romanzo di genere “romance”? Tre regole fondamentali (ne ha parlato Roberta Ciuffi in un suo post): Il lieto fine, l’amore contrastato dei due protagonisti e la vicenda amorosa come argomento principale (deve rispondere alla domanda: “Di che cosa parla il libro?”).
Cosa cerca un lettore in un romanzo rosa? Una lettrice, direi. Anche se ci sono uomini che leggono romance, sono ancora una minoranza. E non sanno che cosa si perdono… Come dicevo prima, le lettrici cercano evasione, ma anche una buona storia, bei personaggi, intrecci coinvolgenti. Non dobbiamo pensare alle lettrici di romance come a persone “di bocca buona”! Sono critiche, si aspettano storie ben costruite, non perdonano passi falsi nemmeno alle autrici più affermate.
Le regole sono fatte per essere trasgredite. È d’accordo? È possibile trasgredire alle regole del “romance”? A parte le tre regole fondamentali, che ho elencato prima, direi che per tutto il resto c’è ampio spazio di manovra. Soprattutto se ci si rivolge a un target giovane.
Dove va il romance? Cosa ne pensa della “deriva” LGBT e MM? Più che di deriva, parlerei di arricchimento. Apprezzo che Triskell abbia aperto il mercato alle autrici italiane. Leggo volentieri questo genere e trovo che molte lettrici lo apprezzano. Sono storie molto appassionate. Certo c’è anche del gran bel sesso, ma è l’amore a farla da padrone. Sono storie che esprimono sentimenti forti, che lasciano il segno.
Un consiglio a chi vorrebbe scrivere “romance”? Leggete tanto, scrivete tanto, cancellate tanto. E ricominciate da capo. Ma questo vale per qualsiasi scrittrice. A parte le citazioni, direi di provare più sottogeneri, soprattutto all’inizio, con lo scopo di trovare la “vena” personale. Poi, specializzarsi, leggendo autrici italiane e straniere. Per chi si avvicina al romance storico, consiglio un lavoro di ricerca certosino, perché le lettrici di questo genere sono come falchi alla ricerca della preda: la scrittrice che si fa scappare uno svarione viene bollata come inaffidabile.
Quali romance sono sulla sua scrivania, pronti per una recensione? Lavoriamo in gruppo, nel Blog. Al momento, sono in lettura due romanzi di una serie Steampunk, diversi romance contemporanei, un fantasy, e… momento di amnesia… dovrei rivedere il calendario!
Per conoscere più da vicino la storia di Babette Brown in rete e nel mondo del “romance”, vi consigliamo queste due interessanti interviste:
Babette al Collettivo Idra
La storia di Babette Brown – Mestieri ad Arte
Voglio spendere qualche parola per una donna assai meritevole. Babette è una vera professionista, una donna simpatica, autoironica e profondamente colta. All’inizio ne avevo soggezione, ora ne ho profonda stima. La considero un’amica e le voglio bene. Tutto qui.
Simona Liubicich
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Concordo, Simona! 🙂
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Grazie. Anch’io ti voglio bene. E ti apprezzo come scrittrice e bella persona.
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Grazie, Amneris, per la chiacchierata. Posso dire che sei una risorsa preziosa anche per il Blog “Babette Brown legge per voi”?
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E’ molto stimolante lavorare per te, Babette! 🙂
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CON me, Amneris. Grazie.
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“A parte questo è una brava persona…” Babette è una bomba innescata! Indispensabile per noi timide scribacchine!
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😀
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Una grande, grossa, bomba. 🙂
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Non è solo un’intervista ma un’attenta anlisi di ciò che succede nel mondo. Quel preciso posto del mondo dove lettori e scrittori si incontrano.
Emi
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