Il 16 settembre di trent’anni (1986) fa usciva in libreria negli USA IT, il romanzo horror di Stephen King, diventato poi cult della narrativa e non semplicemente di genere horror contemporanea. Più di 1000 pagine di scrittura “cremosa e densa”, come amo sempre definire io lo stile narrativo del “RE” dell’editoria moderna. Perché sebbene non ami il genere horror (non amo in particolare la separazione in genere letterario da parte degli editori riguardo gli argomenti trattati nei romanzi, cosa che trovo sempre più limitante) questo romanzo in particolare, rispetto a tutti gli altri che di King successivamente ho letto e non necessariamente appartenenti a questo genere,(si pensi a La Torre Nera, serie di romanzi di generefantastico, un mix tra western, horror e fantasy, o a Il miglio verde, che non può inquadrarsi in nessun genere letterario se non il mainstream), rappresenta per me la pietra miliare, o se vogliamo il giro di boa vero e proprio riguardo alla mia personale scrittura.
Ormai quasi 15 anni fa partecipavo attivamente alle discussioni in atto su un forum di scrittori e scritture (WMI), e mi ritrovai a chiedere agli esperti, che sapevo gravitavano in quello spazio virtuale, se raccontare una storia a pezzi, andando avanti e indietro nel tempo, fosse una cosa fattibile.
Mi rispose l’editor responsabile allora del gruppo dicendomi:
“si chiama tecnica del flash back. Se vuoi imparare e capire come si utilizza e quando, leggi It di Stephen King.”
Comprai il libro, per curiosità – questa cosa mi aveva intrigato – e per documentarmi su quella che pensavo fosse una strana esigenza mia e una scelta molto azzardata per qualcuno che, come me, non aveva mai scritto ancora un romanzo fino alla fine.
Divorai il libro in una settimana scoprendo allora un Grande della narrativa contemporanea, uno Scrittore con la S maiuscola, un Maestro e un Genio di stile e immaginazione.
E poi scrissi Sirena all’orizzonte.
Sirena all’orizzonte
Ma una volta ottenuto l’insegnamento e la spiegazione che cercavo, la sensazione di appartenenza che quel libro mi aveva lasciato non mi abbandonò neppure passato qualche anno. E cercando ispirazione o anche solo un “gancio” per costruire la comunicazione tra due personaggi che stavo imbastendo e che poi sarebbero diventati Sarah e Thomas in “Mira dritto al cuore“, IT Il Libro, si presentò quasi automaticamente nella mia mente:
«Ehi, ci sono prima io!» esclamò sgarbatamente qualcuno dietro il porta libri girevole. Era sempre lui, il ragazzo biondo del miniclub. Thomas.
«Scusami, non ti avevo visto…» risposi, cercando di evitare lo scontro.
«Se cerchi quelli in italiano, sono dall’altra parte» indicandomi un’altra libreria rotante, più vicino alla cassa.
«Non ne voglio uno in italiano. Lo voglio proprio in inglese. Io lo parlo e lo leggo… perfettamente…!» mentii. A scuola riuscivo a strappare appena la sufficienza. Ecco perché volevo andare in America, per imparare a parlarlo bene. Era indispensabile se volevo diventare interprete!
«Oh, how nice!» rispose con un perfetto accento britannico. «So, you absolutely must read this!», devi assolutamente leggere questo. Ero riuscita a comprendere cosa volesse dirmi, e sospirai per il sollievo. Ma di rispondergli a tono, neppure a parlarne! Mi porgeva nel frattempo un libro voluminosissimo, di almeno mille pagine. Aveva la copertina nera e un pagliaccio dalla bocca rosso acceso che sembrava sbucarvi fuori. Le sue mani erano gocciolanti di sangue e aveva un ghigno malefico. Il titolo era brevissimo: “IT”. Pronome personale alla terza persona singolare, neutro. “Esso”. “La cosa”. O qualcosa del genere…
«Ma è enorme!»
«E allora? Ti spaventa leggere?»
«No, anzi, ma…»
«Ma leggere in inglese un libro così è forse un po’ troppo difficile vero? In effetti non c’è ancora la versione tradotta initaliano…»
«Non mi spaventano i libri grossi. Conosco questo libro, è appena uscito… ne parlano tutti! È che… non mi piacciono
gli…» guardai la copertina nera e non seppi trattenere una smorfia di disgusto «gli horror, ecco. Non è un libro horror questo?»
«Uhm, sì, in effetti lo è. Allora no, non fa per te. Il Re non è autore per tutti in effetti!»
«Come sarebbe a dire?»
«Stephen King scrive cose troppo… too deep, se capisci cosa voglio dire. Profonde. Non va bene per una ragazzina che ama gli harmony!» e nel dire la parola “harmony” aspirò la acca davanti e pronunciò la erre insistendo sul suono in modo molto affascinante. Dovetti riconoscere che aveva una pronuncia inglese davvero sexy.
«Io non leggo harmony!» e ricalcando la parola appena pronunciata tentai di imitarlo; in un gesto di stizza presi dallo scaffale il libro nero. «Se dici che faccio bene a leggerlo, lo leggerò!»
«No, dai, non volevo!»
Non ci fu nulla da fare, pagai e uscii di volata.
Mira dritto al cuore Amneris Di Cesare Runa Editrice 2014
Mira dritto al cuore
Insomma, King, il “RE” della scrittura mondiale e il suo IT non sono stati solo una fonte di insegnamento ma anche di ispirazione e in tutt’altro ambito di quello del genere horror. Pertanto, incondizionatamente e con estrema riconoscenza, Buon Compleanno e grazie IT!
italiana nata a Sao Paulo del Brasile, vive a Bologna. Sposata a un medico calabrese, mamma e moglie a tempo pieno, collabora come free-lance per riviste femminili. Dal 2005 gestisce il F.I.A.E. – Forum Indipendente Autori Emergenti http://fiaeforum.freeforumzone.leonardo.it, insieme gruppo e laboratorio di editing autogestito per scrittori emergenti. Ha pubblicato il saggio “Mamma non mamma: la sfida di essere madri nel mondo di Harry Potter” nell’antologia benefica Potterologia: dieci as-saggi dell’universo di J.K. Rowling (CameloZampa Editore 2011); un suo racconto, intitolato “Zanna” è presente nell’antologia di racconti animalisti “Code di Stampa” (La Gru Edizioni 2011); ha pubblicato nel 2012 il suo romanzo d’esordio, Nient’altro che amare (Edizioni CentoAutori), vincitore del Premio Letterario Mondoscrittura, e nel 2013 ha partecipato al progetto di scolastica coordinato da Manuela Salvi “Prossima fermata… Italia!” (Onda Editore) scrivendo il capitolo dedicato alla regione Calabria. Ha curato l’antologia benefica “Dodicidio” per il progetto POP di La Gru Edizioni scrivendo il capitolo “Febbraio” (2013) e ha vinto il “Concorso Cercasi Jane” indetto dalla Domino Edizioni con la quale il 1 settembre 2013 è uscito il suo romanzo “Sirena all’orizzonte” secondo classificato al Premio Letterario Magiche rose 2014 di Fiuggi. A giugno 2014 invece è uscito Mira dritto al cuore per i tipi della Runa Editrice, mentre un secondo saggio sulle figure materne nella saga di Harry Potter dal titolo “Mamma non mamma: le madri minori nel mondo di Harry Potter” uscirà a gennaio sempre con Runa Editrice. Collabora con il portale di informazione online Rete-News.it (www.rete-news.it) scrivendo articoli di cronaca, costume e musica e con la rivista letteraria digitale e online Inkroci (www.inkroci.it ) in qualità di traduttrice.
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