BLA BLA LAND

Ok, sei statuette e premio come miglior attrice all’Academy Awards. E possiamo dire che anche quest’anno ce lo siamo levato di torno. Hanno dovuto premiare un film musicale, dopo tanti Oscar negati a film ben più illustri – dico che hanno dovuto perché era un tributo che forse da un po’ mancava – e non è che se ne producano poi così tanti di film musicali, quindi c’era questo di questo regista giovane, ok, mettiamo in elenco questo e facciamoci su un po’ di can can in modo che la gente vada a vederlo al cinema e dica che è un capolavoro.
Peccato che sia di una noia mortale e che l’unica voglia che ti prende mentre lo guardi è di uscire dalla sala e chiedere il rimborso dei soldi del biglietto. O di mangiarti un ennesimo barattolino di pop corn seduta al tavolino della caffetteria del Ucicinema, perché il cartellone promozionale del prossimo “hit da botteghino” è più interessante e divertente del film che ancora sta andando sullo schermo nella sala da cui sei appena uscita.
Noia mortale dicevo, parliamo di trama: credo che a fatica su Amazon si riesca a trovare un self-published con un plot così scarso.
Lui si scontra con Lei, litigano, si dividono, vanno ognuno per la propria strada. Si incontrano di nuovo, litigano, ognuno per la propria strada. Di nuovo a una festa, lei lo provoca, lui sta al gioco, parlano, poi di nuovo per la propria strada. Lui cerca di vivere il suo sogno, lei cerca di vivere il suo sogno. Lei ha un fidanzato ricco che la vuole come soprammobile. Lui le propone di vedere un film in un vecchio cinema underground. Il fidanzato di lei la porta a cena, lei si annoia da morire a un certo punto saluta il fidanzato e corre – intanto lui è già al cinema e sta per finire il primo tempo – su due scarpe tacco26 nella notte e arriva al cinema dove c’è lui. Sognano e si ritrovano nel film Gioventù Bruciata e sognano sognano sognano ballano ballano ballano. Lui vuole aprire un locale jazz in un ex-locale tempio del jazz. Lei vuole scrivere una pièce teatrale one-woman-show e lui le dice “perché non lo fai? Dai, fallo” e lei ci si mette di brutto. Lui ha una botta di culo e ottiene un lavoro: deve suonare in una band di successo. Vanno a vivere insieme e lei aspetta che lui torni la sera, ma la band ha successo e lui deve andare in tournée (per guadagnare i soldi che gli servono per aprire un locale, il suo sogno). Lei aspetta, aspetta, aspetta e lui intanto suona suona suona, poi torna a casa e le prepara la cena, ma lei rompe le palle perché non sa più dove stanno andando e se lui vuole davvero inseguire il suo sogno. Litigano, lui butta le lasagne nella spazzatura (ma no! si potevano ancora mangiare, gli americani buttano sempre il cibo che non mangiano, spreconi!) e va a fare una passeggiata. Lei resta a casa a preparare il suo spettacolo. Fa lo spettacolo che è un fiasco totale e lui non ce la fa ad arrivare perché – orrore, stava lavorando! – e lei lo lascia e scappa da mammà. Mentre lei è da mammà arriva la richiesta di un provino e lui la cerca per convincerla a farlo. Lei lo fa e il provino ha successo. Lui le dice, vai, parti per Parigi e vivi il tuo sogno. Lei gli chiede “e noi?” Lui, staremo a vedere come vanno le cose, sappi che ti amerò per sempre. Lei: “anche io ti amerò per sempre”. Nemmeno decollato l’aereo lei è già incinta di un altro. Dopo cinque anni, un marito ricco, una figlia di 4 anni lasciata alla baby sitter, famosa come poche, Lei si imbatte (Toh!) nel locale che Lui sta inaugurando proprio quella sera (Ma ToH!) perché Lui ha effettivamente realizzato il suo sogno. Carrellata sul “ciò che avrebbe potuto essere” tra i due e, zoomata finale sul primo piano di Lei che se ne va con il marito ricco.
Fine.
Figata.
Dicono: la regia, la fotografia. Il Jazz! Uhm. Primi piani, campi lunghi, scenografie alla Norman Rockwell. Cosette così. Un ballo sull’autostrada giusto all’inizio. In molti hanno inneggiato al capolavoro. Io trovo la cosa invece un tantino stucchevole. Amici esperti dicono che le parti dedicate al Jazz contengono tante inesattezze da irritare e sono davvero povere. Io le ho trovate – da profana – molto piacevoli, forse l’unica cosa davvero piacevole. Fotografia: carina, molto carica, molto “colorata”, tipo cartone animato. Dicono: ma il Musical! Dov’è? Solo perché canticchiano un po’ e la protagonista con le sue amiche sculettano per strada di notte, quella è una citazione di un musical? Siamo seri. Dai.
Bocciato, su tutta la linea.
E non, come ho letto da altre parti, perché non c’è un lieto fine.
Semplicemente perché è una delle cose più banali e noiose che abbia mai visto negli ultimi anni.
Invece voglio andare a vedere Moonlight.
Che ha MERITATEVOLISSIMEVOLMENTE Meritato l’Oscar, quello vero, quello del miglior film.
Ok.
Voltiamo pagina, cosa danno al cinema stasera?
 

2 Comments

  1. Io sono in totale disaccordo su quanto hai scritto.
    Parliamoci chiaro, capisco se non ti é piaciuto il film, ma screditarlo senza motivo non ha senso, soprattutto basandosi su mero gusto personale.
    Insomma, come film non vuole raccontare una storiella d’amore o farti canticchiare le canzoncine, vuole far capire cosa si é disposti a rinunciare per realizzare un proprio sogno. Non puoi sminuirlo a canzoncine e ballettini, altrimenti non hai capito una mazza.
    Inoltre come fai a esprimere un giudizio e comparare due film, se uno non l’hai capito e l’altro non l’hai guardato?
    E per non dilungarmi troppo su quante cose sbagliate ci siano in questo “articolo”, la sparata sul self publishing é orribile, primo perché critichi i self, secondo perché anche le case editrici pubblicano libri osceni e terzo perché chiunque riesca a scrivere qualcosa di simile ha vinto tutto.
    In conclusione, é il commento di una persona che non ha capito un accidenti e infatti…

    Piace a 1 persona

    1. Intanto io ci metto la mia faccia e la mia persona, in quello che affermo. tu, Emy cara ti nascondi dietro un nick e non ti loggi. E poi io sarò padrona di dire come la penso a casa mia? Non ho capito nulla. Ok pace. Critico i self? Dove? Critico “alcuni” self semmai, visto che comunque pubblico anche io in self. Terzo, peace & love. Buona vita, “dolce” e anonima Emy.

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