KOREANIS KARMA. DICIAMO TUTTI IN CORO: NAMASTE’ OLE’

Da anni ormai ho smesso di guardare la televisione. In casa mia, un apparecchio praticamente in ogni stanza, i televisori restano spenti per la maggior parte della giornata (e pensare che c’è chi li lascia accesi pur non guardando i programmi, solo allo scopo di sentirsi meno solo…) e se non fosse per le partite di calcio che forsennatamente guardano gli uomini di casa, l’abbonamento a Sky sarebbe da tempo stato annullato.

Non  so cosa sia la TV Generalista, trovando la sua programmazione talmente inutile e cerebro-lesiva da evitarla come la peste. Non leggo più neppure il Televideo, un tempo invece strumento di informazione veloce e pre-digerita un tempo molto in voga in casa mia.

E questo vuol dire che non guardo più la televisione? No. Solo che la guardo su internet. E non guardo programmi italiani. A parte i Drama coreani, che sono una delle mie passioni più grandi – anche se ultimamente non ne sto seguendo più come un tempo – ho scoperto le fiction norvegesi e finlandesi. I sottotitoli in inglese sono una gran cosa, mi permettono di connettermi a un mondo e a un modo di esprimersi totalmente differente e immenso. E io sono sempre stata un tipo ribelle, curioso di osservare le altrui tradizioni e modi di intendere la vita.

Ma ultimamente sto notando che molti dei siti che supportavano queste programmazioni stanno chiudendo. Ora, io comprendo il bisogno di tutelare la proprietà intellettuale e di evitare la pirateria. Ma, per dire, Blockbuster mi dicono sia fallito, difficilmente si trovano negozi che noleggiano DVD e a parte Netflix che permette di guardare serie televisive d’oltreoceano e/o da loro prodotte (e che non smetterò mai di benedire e di osannarne l’apertura), come si può fare per vedere e scoprire serie e film di altre nazionalità se non attraverso la rete? Se mi togliete i miei amati Drama Koreani, come potrò sopravvivere? Ma non solo. Ho bisogno di novità, di racconti e storie di vita vissuta, di differenti posizioni e opinioni, di concetti e angolazioni del vivere e della società. 

Non mi accontento di una visione unidirezionale, di un’opinione assolutista e univoca. Mai. E voglio scoprire cosa pensano del mondo e della vita anche i più piccoli e lontani paesi, i microcosmi sperduti e nascosti dall’altra parte del Globo. Io sono una curiosa della vita. Ho bisogno che questo mio appetito, questa mia fame venga soddisfata.

Fatemi vedere cosa ne pensa il mondo della vita e come vive questo pensiero. Senza infrangere regole e copyright.
E io sarò la persona più felice del mondo.

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