FALLEN: LA CADUTA ROVINOSA DEL FANTASY A DERIVA YOUNG ADULT

downloadFino a qualche anno fa, la mia unica lettura “d’evasione” era il fantasy con molte incursioni nel fantastico. Se volevo divertirmi e prendermi qualche ora di fuga dalla realtà, dalle incombenze quotidiane non c’era niente di meglio di un buon libro popolato da elfi, draghi, maghi e fatine. Se poi il mondo del fantasy veniva trasposto nella contemporaneità e mescolato con il mondo dei “babbani” o “mondani” (a seconda che si legga Harry Potter o Shadowhunters), ancora meglio. Come ho detto spesso non mi piacciono le incursioni nel passato e la mitologia mi attira solo se interpretata in epoca odierna.

Poi qualcosa si è spezzato in me. Non so dire quando tutto questo sia cominciato, ma a un certo punto ho smesso di prediligere il fantasy tra i generi letterari. Forse perché troppi sono i cliché che animano e abitano i nuovi romanzi o più semplicemente perché troppa narrativa ultimamente pubblicata di questo genere scimmiotta e scopiazza i più vecchi e famosi. Insomma, a un certo punto sembra di leggere sempre la stessa roba. E tutto ciò ha iniziato ad annoiarmi profondamente.

Ho a lungo tenuto nel Kindle una serie di saghe che, a detta di tanti, erano tra le più originali e meritavano di essere lette dal primo volume all’ultimo. Le ho acquistate nel tempo ma le ho conservate per qualche anno senza aprirle. Ieri, presa da un impulso nostalgico, ho deciso di dare alla saga di Lauren Kate, Fallen, una chance.

La tentazione è stata subito quella di abbandonare la lettura dopo poche pagine. Non solo è scritto malissimo – non ho idea se la traduzione abbia imbellito il testo oppure il contrario – ma l’incedere è così noioso e cupo da farmi sbuffare ogni due, tre pagine. Ma ho continuato perché convinta da amiche di mio figlio che il testo, un fantasy “urban” Young Adult, sarebbe migliorato e la storia mi avrebbe alla fine conquistata.

Non è successo. Fino alla fine ho continuato a chiedermi cosa abbia indotto milioni di lettori a gridare al capolavoro. Come dice Michela Murgia per altri libri cerebro-devastanti, Fallen (libro n.1, perché non esiste che affronti la letturafallen-foto-film del libro n.2!) è un tristissimo, grande spreco di alberi.
Ho pensato che forse, visto il sostanziale cambiamento operato nella versione filmica, qualcosa sarebbe migliorata nel prenderne visione e ho sopportato ben tre quarti del film uscito nelle sale all’inizio di gennaio, su Netflix. La cosa, anziché migliorare è peggiorata.

La fiera delle banalità qui è ancora più evidente. C’è un po’ di voglia di imitare Hogwarts e la magia delle sue ambientazioni fumose e misteriose (la scuola, qui però è correzionale, ha solo “la voglia” di essere senza riuscire ad avvicinarsi alla meraviglia e all’originalità della ben più famosa e meglio descritta scuola di magia ideata dalla J.K. Rowling, ci sono i compagni “amici” e quelli “nemici”, non mancano neppure i professori “sopra le righe” tra cui quello che pare voler proteggere la protagonista e che poi invece si rivela infido), un pochino, ma solo un assaggio – avendo anche Fallen come argomento principale i Nephilim -, di Shadowhunters,  un pochino di questo e un pochino di quello. Ma niente di particolarmente originale e soprattutto tanto di banale.
Quindi il mio giudizio è questo: assolutamente bocciato.
Con formula pienissima

Una stellina solo perché Goodreads e Amazon non permettono di assegnarne zero. 

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2 Comments

  1. L’ho letto parecchi anni fa, solo il primo anche io, perchè c’era tanto clamore attorno e tutti non facevano altro che gridare al “miracolo letterario”…ho faticato ad arrivare alla fine e ci ho messo sopra una gran bella croce.^^

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