Avevo detto che avrei tenuto un #CampNaNoWriMo Diary sui progressi fatti durante questo mese di Aprile-Camp, ma in realtà non l’ho più fatto. Perché? Perché, come avete potuto leggere nei post precedenti, i primi dieci giorni di Aprile li ho trascorsi a scrivere e a domandarmi perché scrivere proprio quella storia.
A dire il vero, per essere totalmente sincera, ho iniziato a scrivere a metà marzo e sono arrivata al 1 Aprile con già 32.000 parole circa scritte. In questi ultimi dieci giorni ne ho aggiunte altre 13.500, per un totale di circa 45.500 parole scritte fino a oggi. L’obiettivo è di scriverne 50.000 per la fine del mese di Aprile, quindi, direi che concluderò in Camp NaNoWriMo in grande anticipo.
La differenza tra il Camp di Aprile e il NaNoWriMo di Novembre, per quello che sono riuscita a comprendere, è che nel Camp ci sono le “Cabin”, o Capanne, dove dodici Nanowrimers possono raggrupparsi e chattare, discutere di vari argomenti relativi alla scrittura e organizzare le Writing Wars.
Cosa sono le Writing Wars? Sono delle vere e proprie sfide che i partecipanti della Cabin possono indire a una certa ora del giorno o della sera in cui ci si impegna tutti insieme a scrivere per un certo periodo di tempo e in contemporanea, collegati alla Cabin. Vince chi ha scritto più parole, ma in realtà è un modo per stare insieme e farsi ispirare o sfidare se stessi a una scrittura compulsiva. Perché nel NaNoWriMo lo stile non è importante. Nel NaNo, quello che conta sono le parole che si riesce a inanellare una dietro l’altra, poi ci sarà il tempo per la revisione e l’editing o addirittura la riscrittura.
Il Camp NaNoWriMo comprende anche l’editing, comunque. Si calcola in modo differente, magari non parola per parola ma viene considerato ai fini della classifica del NaNo.
In ogni caso, questa sfida del NaNoWriMo, anche se non si vince come sempre nulla, è stimolante. Non so che meccanismo inneschi, ma è vero. Si scrive. Si scrive di più e se si ha un progetto che langue, ti porta a concluderlo.