Mi è piaciuto. Prima di tutto perché la protagonista è diversa dalle solite. E’, ok, bellissima ma una bellezza che intimorisce e un carattere sgradevole, ribelle, ostile. La sua storia è devastante, dura, difficile e stringe il cuore fin dalle primissime battute. Il rapporto con Darcy Wilson, il suo professore di storia e poi affittuario e amico cresce piano piano, lentamente come è giusto che sia ed affascina proprio per la bravura nel dipingere un rapporto che inizialmente sembra destinato al fallimento.
La scrittura è fluida, il narrare sicuro e interessantissime sono le citazioni letterarie e le leggende indiane. L’ambientazione è insolita, se non altro non comune ai romance e questo è di sicuro un valore aggiunto.
Non ho apprezzato molto un unica scelta narrativa, che ho interpretato come forzata per

poter essere inserita nella storia ma che secondo me mal si sposa con il carattere della protagonista: la madre di Wilson, di nascosto parla male di lei, la giudica, la infanga e lei per tutta risposta decide di lasciare sua figlia in adozione alla sorella di Wilson? Per quanto gentile, affettuosa e importante per la carriera futura di Blue, è una reazione che non si addice umanamente a un essere umano umiliato in quel modo. E dopo aver accettato di lasciare la figlia in adozione, la “futura suocera” l’accetta senza più pensare che sia una sgualdrina inadeguata per la posizione del figlio? Tutto cancellato, tutto perdonato? Sappiamo bene che le cose non funzionano in questo modo. Avrei preferito una soluzione dolce-amara, un’ostilità magari mitigata e mascherata ma comunque non nascosta da parte della madre di Wilson e Tiffa piuttosto che un “tarallucci e vino” così plateale.
Ma comunque una lettura avvincente, nuova per certi versi, di sicuro piacevole. E se di romance si tratta, un bel romance non banale e soprattutto non carico di cliché. Non è cosa da poco, in tempi come questi dove il luoghi comuni si sprecano.