UMBRELLA ACADEMY – NETFLIX – SEASON ONE
Il 15 febbraio sulla piattaforma Netflix, è stata mandata in onda la prima stagione delLa serie televisiva Umbrella Academy, ispirata al fumetto omonimo di Gerard Way (ex frontman dei My Chemical Romance) e Gabriel Bá, (fumettista, illustratore e blogger brasiliano). Per interpretare i protagonisti della serie sono stati reclutati attori del calibro di Ellen Page (Juno, Hard Candy, X-Men) nei panni di Vanya, il Violino Bianco, Tom Hopper (Dr. Who, Merlin, Trono di spade), che impersona Luther, Spaceboy, Robert Sheehan (Misfits, Shadowhunters), Klaus, il Medium, Emmy Raver-Lampman, nei panni di Allison, La Voce, David Castañeda che interpreta Diego, Il Kraken, Mary J. Blige, nei panni della cattivissima killer aliena Cha-cha, Cameron Britton, Adam Godley Leonard Peabody e John Magaro.
Video:
https://www.youtube.com/watch?v=AYvSj8z9pls
La serie TV, inizialmente opzionata dalla Universal Pictures per la realizzazione di un film, successivamente acquistata da Netflix per la produzione di una serie televisiva, narra gli eventi descritti nel primo volume della serie di fumetti scritti da Gerard Way e disegnati da Gabriel Bà, La suite dell’Apocalisse, pubblicati dalla Dark Horse Comics nel 2007 e portati in Italia, tradotti, dalla Bao Publishing nel 2017. A questa prima storia, seguiranno altri 6 numeri che saranno riuniti nel secondo volume: Dallas.
Il fumetto – e la serie TV che ne ripercorre in maniera molto fedele storia e caratterizzazione – è ambientato in un periodo che va dalla seconda metà del secolo scorso ai giorni nostri. Tutto ha inizio quando, nello stesso giorno, 43 donne danno alla luce all’improvviso un bambino con poteri speciali; il fatto curioso è che quelle donne non erano incinte prima di partorirli. Di questi bambini ne sopravvivono solo sette e vengono tutti adottati dall’enigmatico scienziato Sir. Reginald Hargreeves, alieno dalle sembianze umane, soprannominato Monocolo per il suo vezzo peculiare di indossare sempre un monocolo, appunto, e non toglierselo mai di dosso. Hargreeves li adotta allo scopo di addestrarli a salvare il mondo, fondando così la Umbrella Academy.
Dei sette ragazzi con poteri speciali, soltanto sei, (ma solo inizialmente) però realmente mostrano di avere tali doti: Luther, il Numero Uno, il leader del gruppo, ha come potere la forza e la incredibile determinazione; in una missione speciale rischierà di morire e Sir Reginald lo salverà iniettandogli un siero a base di DNA di babbuino, rendendendogli così il corpo enorme e animalesco. Lo spedisce in missione per quattro anni sulla luna e per questo viene soprannominato Spaceboy.
Numero Due, Diego – il Kraken: il suo potere è quello di trattenere il respiro molto a lungo, e tra tutti è l’unico che davvero prende il suo ruolo di supereroe e di salvatore della Terra seriamente.
Numero Tre, Allison – La Voce: attraverso le parole “ho sentito una voce dire che” riesce a manipolare la mente delle persone e a far fare loro ciò che vuole. E’ divorziata e ha una figlia, Claire, affidata al padre. Per questo è depressa nonostante, nella serie TV, sia un’attrice di enorme successo.
Numero Quattro: Klaus – il Medium: nel fumetto sa usare la telecinesi e può lievitare insieme al potere di comunicare con i morti. Perennemente depresso e apatico, nella serie TV è alla continua ricerca dello sballo attraverso alcool e droghe pesanti che lo mandano spesso in overdose: fa questo perché terrorizzato dalla presenza dei morti che cercano di comunicare con lui e non sa come affrontare questo suo dono. Lentamente riuscirà a scoprire i propri poteri e a convogliarli verso un giusto utilizzo.
Numero Cinque: il più controverso tra tutti, non ha un nome. Ha la capacità di spostarsi nel tempo e ribellandosi a Sir. Reginald, salta troppo avanti nel tempo e vi rimane intrappolato per trentacinque anni. Riesce a modificare il salto spazio-temporale e a ritornare indietro, ma, misteriosamente torna come un bambino di tredici anni e non invecchia più. Nella serie TV sarà la chiave per evitare l’imminente Apocalisse.
Numero Sei: Ben – l’Orrore. Di lui non si sa molto. E’ morto in una missione anni prima, nel cortile della Academy c’è una statua che ne onora la memoria, è sempre in compagnia di Klaus e gli fa da coscienza. In vita il suo potere era quello di attirare mostri dentro di sé e usarne le abilità.
Numero Sette: Vanya – Il Violino Bianco. Per anni ritenuta senza alcun potere, ha invece il più pericoloso e incontrollabile dono di tutti: attraverso il suono del suo violino riesce ad accumulare e a sprigionare una forza tale da distruggere qualunque cosa le stia intorno ed è reclutata segretamente da un compositore pazzo, appunto per scatenare l’Apocalisse. Per essere stata esclusa e tenuta sempre separata dai fratelli adottivi, Vanya cova per anni risentimento nei confronti di tutta la famiglia della Academy.
La serie TV inizia quando Sir. Reginald muore e i suoi “figli” adottivi vengono richiamati per le esequie. Sono trascorsi trent’anni e tutti i sette ragazzi sono divisi, non si vedono e non si parlano più tra loro da moltissimo tempo. Ognuno ha sviluppato un problema di vita: depressione, ansia, apatia, dipendenza da droghe. La vita durissima e l’educazione troppo repressiva che Sir. Reginald ha esercitato su ciascuno di loro ha sortito l’effetto diametralmente opposto a quanto si era preposto di attuare. Ma il ritrovarsi proprio alla vigilia di una ecatombe totale li riunisce nello scopo della Umbrella Academy.
La serie è divertente e sconclusionata esattamente come lo sono i fumetti originali: scanzonata, surreale, mette però l’accento su problematiche reali che ciascuno di questi sbalestrati supereroi disfunzionali vivono nel quotidiano e questo è forse il più grande pregio della sua narrazione: non eroi dall’armatura scintillante ma scapestrati e patetici perdenti che cercano disperatamente di far fronte ai loro limiti e alle loro paure: i doni di cui dispongono, se presi separatamente non hanno portato loro nulla di buono ma solo dolore e delusione. Uniti, invece, riusciranno a salvare l’umanità da un disastro completo.
Eccezionali le interpretazioni degli attori, sia quelli più famosi, come Mary J. Blige, qui nelle vesti insolite di un’automa killer crudele, Robert Sheehan, il drogato e alcolista Numero 4, o Tom Hopper, il Numero 1 allontanato nello spazio per il suo aspetto disumano e non più attraente come in gioventù, sia di quelli meno noti. Più che gli eventi d’azione che fanno da sottofondo alla narrazione, ciò che spicca sono le dinamiche relazionali tra fratelli e strano nucleo famigliare, e questo è forse uno dei valori aggiunti che la serie TV dà alla storia illustrata.
Si sottolinea poi la colonna sonora stupenda che accompagna tutta la serie e che è stata selezionata dallo showrunner Steve Blackman con solo qualche suggerimento da parte di Gerard Way.