SUL ROMANCE: DIECI DOMANDE A SAM STONER

12226481_10207629571764869_597325322_nSam Stoner,  nato e cresciuto a Roma. In ambito romance ho vinto il concorso That’s amore con il romanzo breve “L’amore, questo bastardo” pubblicato quest’anno in una versione arricchita di contenuti e disponibile in eBook e in cartaceo. Sono ideatore e direttore editoriale della rivista letteraria ThinkPink dedicata alla letteratura femminile e alle contaminazioni artistiche. La mia caratteristica è di fare a pezzi l’uomo svelandone pensieri maschilisti e bruti e trattare con venerazione la donna. Sto ultimando un romanzo che mescola una storia d’amore ormai al capolinea con un omicidio, in questo caso lo stile è umoristico e ironico.

Oggi non più solo appannaggio delle donne ma anche qualche uomo spunta tra i nomi degli autori, scrivere “rosa” perché, secondo lei? Perché oggi ci sono scrittori più giovani, sui quaranta-cinquanta anni,  cresciuti con un tipo diverso di donna, madri forti, indipendenti, un modello che ha soppiantato quello prettamente machista, quindi questi scrittori riescono a “sentire” maggiormente il mondo emotivo femminile e il proprio, e finalmente ne scrivono.

Il genere “rosa” è quello che in campo editoriale vende di più e quello che suscita più pregiudizi: perché secondo lei? Le donne sono grandi lettrici, hanno bisogno di emozioni, di sogni, di dare sfogo a un mondo interiore ricco e la letteratura offre uno strumento straordinario. Ma il romance è letteratura? Sì, lo è. Del resto la stessa Austen non era considerata alta letteratura eppure…

Quali sono le scrittrici/gli scrittori rosa italiane/i più importanti, attualmente, sulla scena editoriale12277990_10207629571724868_1861567186_n secondo lei? In Italia direi Anna Premoli e Mariangela Camocardi che ho anche intervistato per la mia rivista e aggiungo Francesca Baldacci, capace di auto pubblicare nel massimo silenzio un romanzo (Vacanze da Tiffany) su Amazon per poi essere messa sotto contratto da Sperling a seguito del grande successo in rete.

E quali le/gli scrittrici/scrittori stranieri? Per gli stranieri direi Nora Roberts e Susan Elizabeth Phillips. Ci sarebbe anche un “certo” Nick Hornby anche se si esce un pò fuori dal romance per andare verso il chick lit al maschile.

Romance: le regole per scrivere un buon libro “rosa”. Cosa funziona in un romanzo di genere “romance”? Uomo fascinoso, donna ingenua, storia d’amore, impedimenti, disillusione e lieto fine. Potrebbero sembrare elementi sciocchi ma in mano ad autori capaci danno origine a romanzi importanti.

Cosa cerca un lettore in un romanzo rosa? Io credo che si tratti dell’esplorare le emozioni e i sentimenti.

12271565_10207629571604865_92510692_oLe idee, lei, come le trova? Mi ispiro alle mie relazioni passate e per i personaggi a quanto sento intorno a me.

Le regole sono fatte per essere trasgredite. E’ d’accordo? E’ possibile trasgredire alle regole del “romance”? No, si possono prevedere scenari diversi, storici, futuristici, noir, erotici ma di fondo le regole DEVONO  essere quelle.

Dove va il romance? Cosa ne pensa della “deriva” LGBT e MM? Il romance ha la grande capacità di adattarsi al proprio tempo. Il romance classico non tramonterà mai, si adatterà, offrirà nuove versioni ma quello sarà. Oggi c’è la possibilità di fare “coming out” cosa impossibile fino a qualche decade fa e quindi il numero di lettori/lettrici si differenzia, è giusto raccontare anche l’amore da un diverso punto di vista, anche se poi, alla fine, si tratta sempre di meraviglioso, puro, incantevole amore.

Un consiglio a chi vorrebbe scrivere “romance”? Siate leggeri, ironici e intensi quando serve, mettete sempre almeno una scena di sesso, narrata con eleganza e trasporto e non dimenticate mai lo svolgimento della storia costituito da un  incontro, l’innamoramento, la crisi, la risoluzione e il lieto fine.

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