SUL ROMANCE: DIECI DOMANDE AD ADELE VIERI CASTELLANO

12033667_878280652292369_1569659281_nAdele Vieri Castellano ha pubblicato per Leggereditore il suo primo romanzo storico, Roma 40 d.C. – Destino d’amore, dopo aver vinto il concorso di racconti indetto dalla stessa casa editrice nel 2011. Un successo seguito da Roma 42 d.C. – Cuore nemico (2012) e Roma 39 d.C. – Marco Quinto Rufo (2013). I tre volumi compongono la serie Roma Caput Mundi. Sempre per Leggereditore, ha pubblicato anche Il gioco dell’inganno (2013) e Il Canto del Deserto (2015). Per la casa editrice femminile e digitale EmmaBooks ha pubblicato due raccolte di racconti con più autori Gli Uomini preferiscono le Befane (2013) e Vocia a Matera (2014). La versione cartacea di Implacabile è appena uscita con CreateSpace Independent Publishing Platform (2015). La legge del Lupo e altre Storie è una raccolta di racconti storici/contemporanei pubblicata dall’autrice con Amazon KDP (2015).

Perché scrivere “rosa”? Com’è nata questa passione e/o determinazione a scrivere “romance” o “rosa”. Perché “rosa” e non un altro genere? Mi piacciono molto le storie d’amore e in tutti i libri o per lo meno nella maggior parte, ci sono storie d’amore. Coniugare queste ultime alla storia del nostro paese mi sembrava la coppia vincente.

12021993_878280768959024_444629219_nIl genere “rosa” è quello che in campo editoriale vende di più e quello che suscita più pregiudizi: perché secondo lei? Perché in Italia molti sono ancora convinti che l’amore e il lieto fine siano sinonimo di storie di poco spessore. La classificazione “libri rosa” è troppo sessista. Perché le donne a cui piacciono storie d’amore con bellissimi principi azzurri, sono classificate come lettrici di serie B mentre gli uomini, che leggono romanzi di avventura popolati di bombe, spie e omicidi non vengono classificati spregevolmente anche loro come lettori di “libri azzurri”?  Come dire che la Kinsella o la Kleypas non possono stare vicino a Tolstoj ma Ken Follet sì. Rifletteteci. Le autrici di rosa vengono svilite a priori perché spesso si è portati a ghettizzare una donna che scrive d’amore come “una che scrive cretinate” e quindi viene messa d’ufficio nel disprezzato calderone della narrativa rosa. Che forse Federico Moccia, malgrado scriva storielle proprio di quel genere, non scrive la stessa cosa? Cito qui i dati di una ricerca condotta da Amazon.It: comparando le vendite pro capite nel 2014 di romanzi rosa, in formato eBook Kindle e libri stampati, in un campione di 48 città con più di 100.000 abitanti, Milano si colloca al decimo posto e detiene lo scettro di città più romantica d’Italia. Detto questo, non dimentichiamo che i lettori forti in Italia restano le donne. Quindi di serie B o di serie A, che lo si voglia ammettere o no, il romanzo rosa di buona qualità vende, eccome.

Quali sono le scrittrici/gli scrittori rosa italiane/i più importanti, attualmente, sulla scena editoriale secondo lei? Non faccio nomi delle colleghe per non dimenticare nessuna, potete scoprire i loro nomi sul web. Ma sono bravissime e per fortuna gli editori cominciano ad accorgersene.

E quali le/gli scrittrici/scrittori stranieri? Qui mi permetto di citare Linda Howard, Lisa Kleypas, Judith McNaught, Sandra Brown, Loretta Chase per citare le prime che mi vengono in mente.

Romance: le regole per scrivere un buon libro “rosa”. Cosa funziona in un romanzo di genere “romance”? Il romance ha diverse regole, cito solo la principale: ci deve essere necessariamente il lieto fine e direi che è la più importante.

Cosa cerca un lettore in un romanzo rosa? Un momento di svago dalla realtà come in tutta la narrativa di genere fiction.

Le idee, lei, come le trova? Leggendo libri storici e camminando per strada. Ma non ci sono regole precise.

Le regole sono fatte per essere trasgredite. E’ d’accordo? E’ possibile trasgredire alle regole del “romance”? Direi di sì ma non bisogna esagerare se no diventa woman fiction. Come dicevo più sopra, l’unica regola imprescindibile è il lieto fine.

Dove va il romance? Cosa ne pensa della “deriva” LGBT e MM? Trovo il fenomeno molto interessante, rispecchia la società in cui viviamo e mi interessa soprattutto il genere M/M.

Un consiglio a chi vorrebbe scrivere “romance”? Leggere molto libri di brave autrici sia italiane che straniere e seguire le regole, il più possibile. Chi ama il romance è un po’ come i bambini che vogliono ascoltare solo la loro favola preferita: perché sanno che nonostante tutte le difficoltà, alla fine tutto andrà bene. La vita è difficile e spesso tragica, almeno nei libri sogniamo in… rosa!

Grazie Amneris per le domande molto interessanti a cui mi hai dato occasione di rispondere e un abbraccio a tutte le lettrici del vostro blog!

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