MAI PIU’ SENZA

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Qualche giorno fa, un’amica Blogger ha scritto un pezzo sul suo Kindle e sul fatto che l’amore tra di loro pare essersi spento.

La cosa mi ha fatto pensare. Ho comprato un anno fa il mio Kindle, dopo anni di tentennamenti. Un impulso del momento: su amazon.it un click senza starci troppo a pensare e via. Acquistato. Ricevuto nel giro di pochissimi giorni e giusto in tempo per un viaggio di una giornata, a Milano. In treno, sia all’andata che al ritorno, è stato fichissimo leggere senza il peso di un libro di carta.

Il tempo è passato. Il mio Kindle è diventato sempre più importante e presente. Ho scoperto come usarlo, ormai non mi sono più (quasi) sconosciute nessuna delle sue applicazioni, da dieci libri della prima volta oggi sono arrivata a quota 426.

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420 libri e non sentirne il peso. Prendere il tuo Kindle e andartene dove vuoi. Tipo, per dire, in bagno, in cucina mentre aspetti che l’acqua bolla, al bar mentre aspetti un’amica un po’ in ritardo, dal parrucchiere (che tutte quelle riviste di gossip ormai ti vengono a noia anche solo a guardarle da lontano e sbirciarne i titoli dalle copertine ti fanno elettrizzare i capelli così non si possono più acconciare!), dal medico curante ad aspettare il tuo turno. In auto, nelle 10 ore di viaggio che di solito impieghi da casa tua fin giù in Calabria, 1000 chilometri senza accorgertene (tanto guida il marito) e due, magari anche due romanzi e mezzo letti senza preoccuparti dove hai infilato la seconda copia, dopo che hai finito di leggerti la prima…

Cara amica Mara, capisco la tua frustrazione e il tuo disamore. Ma io sono ancora in quella fase in cui il mio Kindle è tutto il mio mondo. In quella fase dell’innamoramento in cui vuoi stare sempre insieme al tuo amato e non vuoi separartene mai, neppure per un secondo (guai se i miei figli si azzardano anche solo a prenderlo in mano per porgermelo subito dopo! Azzanno come Mika se gli tocchi i suoi concorrenti!)

così:

oppure:

in quella fase dell’amore in cui non c’è niente di più bello, pratico, utile, tecnologicamente avanzato. Insomma, sono ancora in quella fase in cui posso dire:

Toccatemi tutto ma non il mio Kindle.

E vabbe’. Probabilmente passerà.

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